venerdì 12 maggio 2017

il NAPOLI COMICON 2017 di una persona con gravi complessi di inferiorità

È passata più di una settimana dalla fine del NAPOLI Comicon 2017, eppure solo ora riesco ad avere tempo e testa per ammucchiare un paio di parole su questa esperienza.
Un’esperienza che per certi versi (i più tecnici) è stata molto simile agli anni precedenti ma che per altri ha invece significato un particolare distaccamento dalle precedenti edizioni (a livello personale).

Una bella esperienza. :)

Quest’anno, infatti, praticamente tutti i vecchi compagni di avventura del Cfapaz con i quali gli anni scorsi avevo affrontato questa annuale fiera partenopea hanno scelto per un motivo o per l’altro di rinunciare alla loro presenza. Una scelta condivisibile e nella varietà dei casi sempre ragionata, ma anche una scelta che mi ha, in un modo o nell'altro, messo di fronte all'evidenza che già prima della partenza, questo Comicon sarebbe stato diverso.
Ma non è questo però l’aspetto che più mi ha intrattenuto in un marasma di pensieri e paure, domande e dubbi, per le due settimane che hanno preceduto la partenza. Nossignore.
 Quell’aspetto è sicuramente stato “Futuro Anteriore”.
Ma cos’è Futuro Anteriore?” Dirà, la maggior parte della gente che tra i miei contatti potrebbe aver la voglia di leggere questo piccolo estratto, quasi un diario, che mi sto sforzando di raccontare.
È presto detto.

Futuro Anteriore è un progetto che ogni anno la mostra di Oltremare propone in collaborazione con il Centro fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona al fine di mettere in evidenza alcune delle nuove interessanti realtà del panorama esordiente del già abbastanza variegato universo fumettistico. Un piccolo spazio all’interno della mostra in cui pochi fortunati esordienti hanno la possibilità di esporre le loro capacità agli occhi di pubblico, editori, altri autori, …insomma TUTTI coloro che per un motivo o per l’altro, durante il periodo della manifestazione, hanno  la possibilità di calcare la moquette dell’area mostre del Napoli Comicon. Una bellissima iniziativa che ha visto negli anni solo tre esponenti Cremonesi: Anna Merli (ex-collaboratrice Disney e coautrice per Bao di un lavoro con Barbara Canepa), Francesca Follini (insegnante dei corsi con i quali io stesso sono cresciuto artisticamente che ora lavora per Francia e Stati Uniti) e Roberta Sacchi (quest’anno presente in ben 3 case editrici con i suoi lavori).


Peccato che quest’anno tra i fortunati autori ci sia stato pure io. Matteo Pigoli. Uscito al Lucca comics dell’anno scorso con un unico lavoro: “Apatya”, non privo di imperfezioni ma sicuramente limitante come biglietto da visita…Un signor nessuno, autodidatta, di fronte ad un oceano di artisti che studiano da una vita, con una tecnica ed una direzione artistica ben definita. Inutile dire quanto mi potessi sentire un pesce fuor d’acqua per quanto “fuor d’acqua” ci volessi comunque in un modo o nell’altro andare. Inadeguatezza, è stata la parola chiave mentre cercavo di pensare ad un motivo che non fosse la raccomandazione o peggio per il quale mi trovassi lì…

Ma come ho superato questi pensieri? Come sono riuscito a pensare di meritare quel ruolo che poteva spettare come a me a molti altri artisti più bravi e sconosciuti ai più? Come ho potuto trasformare un’esperienza con così tante ombre in un’esperienza positiva all’ennesima potenza?
Bhè, in realtà non l’ho fatto. Non ho superato nulla.  Non l’ho fatto, zero.

Ho conosciuto però nuove persone, come l’editore Glauco Guardigli e il compagno di mostra Kevin Scauri, dal background diverso dal mio, presente nella Self Area con il collettivo “Armata Spaghetto” per Sciame Press che acquistando mi ha dato modo di scambiare due parole con Raffaele Sorrentino.
Ho fatto serata con i giapponesi dell’Asian Village, ubriachissimi, e mi sono goduto la “deliranza” di Michele Ginevra in discoteca.
Ho venduto forse pochi fumetti, il che mi è stato anche fatto notare esplicitamente nel viaggio di ritorno, ma ho avuto l’opportunità di parlare un po' con ogni singola persona si sia interessata a me. Una ragazza che voleva diventare fumettista e che insieme al suo ragazzo mi ha proposto la sua moleskine chiedendomi pareri professionali, due ragazzi che oltre ad acquistare “Apatya” hanno comprato anche uno sketch di Death. Un signore calvo molto intenzionato a supportare i giovani esordienti che durante tutta la fiera OGNI VOLTA non è mancato di salutarmi con un sorriso passando davanti allo stand…ed infine anche quello che ho scoperto successivamente essere il curatore della testata Bonelli di NATHAN NEVER, che con il suo modo gentile e cordiale mi ha fatto il terzo grado su quale fosse il mio metodo di lavoro! xD

Insomma, persone vere e non cifre su un foglio di carta o in una cassa di metallo o che comunque, finchè posso permettermi di vederla come singolo individuo, mi piace pensare così…

Il tutto coronato dalla presenza dei miei compagni di viaggio: Laura, Roby, Elena e Mic Gin. In parte nuovi, in parte vecchia scuola ma sicuramente presenze essenziali della trasferta. (giocare a sigaretta del ritorno è stato fantasmagorico!!!)
Ognuna di queste persone in fondo mi ha allontanato dallo spettro dell’ansia da prestazione, dell’inadeguatezza e dalla smania di vendere chissà quanto. Mi hanno dato molto di più, una personalità più solida e delle fondamenta su cui lavorare. Fiducia, in sostanza.

Non penso mi libererò mai del mio complesso di inferiorità ma anche grazie a tutto questo ora so che posso scenderci a compromessi…E continuare a migliorare senza cadere nei compromessi sbagliati che limitano chiunque voglia fare della propria arte quel che merita in libertà.



P.s: Un particolare ringraziamento a coloro che mi hanno assistito nel gruppo “quanto deve bere Pigoli stasera?” con il quale ci si aggiornava in linea diretta Cremona-Napoli XD

A SEGUIRE LE 4 TAVOLE A TEMA "IL WEB" CHE HO REALIZZATO PER FUTURO ANTERIORE: